Arte
Mostra su concorso in collaborazione con NABA allestita con le opere selezionate da giovani artisti under 35.
Il concorso riflette lo spirito di mecenatismo di Umanitaria e al sostegno di giovani artisti attivi in tutte le arti.
Il premio, aperto ad ogni forma di espressione artistica afferente al settore dell’arte contemporanea, ha il fine di promuovere e sostenere l’opera di artisti under 35 domiciliati in Lombardia. I giovani finalisti che, selezionati da una giuria hanno l’occasione di esporre i loro progetti in Umanitaria. L’attività della Società Umanitaria non si limita a dare l’opportunità di partecipazione agli incontri "Appunti d'Arte" ma rende i giovani protagonisti proseguendo con l’incentivazione della carriera artistica dando l’opportunità di partecipare a qualificate manifestazioni nazionali ed internazionali (mentoring).
Collectivities and cities
Lunedì 3 luglio dalle ore 18.30 alle 21 negli spazi della Società Umanitaria di Milano, inaugura la mostra
Collectivities and Cities frutto della collaborazione tra NABA, Nuova Accademia Di Belle Arti e Società
Umanitaria che vede coinvolti nove artisti emergenti, studenti del Dipartimento di Arti Visive NABA: Antonelli
Chiara, Bergant Isabel, De Veteris Barbara, Drvota Mario, Khamash Hana Giulia, Minisi Nicolo’, Piatti Giulia,
Smedile Chiara e Uliassi Mario.
Gli studenti e artisti dell’Accademia milanese presenteranno una selezione di lavori fotografici, installativi e
performativi curati da Alessia D’Introno e Andrea Tinterri.
Questa prima cooperazione tra Società Umanitaria e Naba interroga l’idea stessa di collettività, problematizzando
un dibattito che spesso si adagia su posizioni ideologiche limitanti e facilmente strumentalizzabili.
La mostra Collectivities and Cities infatti vuole instaurare un possibile dialogo con la storia della comunità degli
operai di Via Solari 54, fondata nel 1906 dall’impegno diretto della Società Umanitaria.
Come si evince dal saggio Quando l’Umanitaria era in Via Solari. 1906. Il primo quartiere operaio, gli inquilini,
al tempo ancora tra loro sconosciuti, furono mossi da un moto di solidarietà e di
autentica partecipazione identitaria.